domenica 31 marzo 2013

Il Ristorante Pizzeria al Mulin ad Alano di Piave

Dal web :
" Spesso e volentieri mangio qui. ottimo e accogliente il locale..il servizio è veloce, competente e molto cordiale...ho mangiato gli spaghetti al cartoccio,serviti direttamente al tavolo, abbondanti sopratutto di pesce dai sapori mediterranei. invece i miei amici hanno mangiato pizza...da notare che è gigante!!!!soffice allo stesso tempo croccante..ricca di ingredienti e molto digeribile...prezzi giusti in base alla qualità e al servizio..lo consiglio..."

Al Molin

Piazza Martiri, 13, Alano Di Piave, Italia
0439 779129
 


Al Molin: foto3

sabato 30 marzo 2013

Alano di Piave, il turismo e i dintorni

ALANO
Alano di Piave è il Comune più a sud della Provincia di Belluno e confina con la Provincia di Treviso e con quella di Vicenza. E’ situato in una conca circondata da montagne verdeggianti, alle pendici del versante orientale del Grappa. Per chi sale dalla pianura verso la montagna, si trova a metà tra Montebelluna (20 km) e Feltre (20km). Le origini del Comune sono antichissime: lo confermerebbe il ritrovamento di un miliario romano nella frazione di Fener. I drammatici avvenimenti del primo conflitto mondiale durante il quale la conca si trovò sotto il fuoco delle artiglierie sia austriache che italiane le valsero il titolo di “conca delle Medaglie d’oro” per il merito dimostrato e per le perdite subite.
LA SUA STORIA
Le sue origini sono incerte ma antichissime. Sicuramente già in epoca romana dovevano esserci degli insediamenti: lo confermerebbe la presenza di un miliario romano presso la frazione di Fener. Durante la prima guerra mondiale Alano si trovò ad essere proprio sulla linea di confine tra l’esercito italiano e quello austriaco ed i furiosi combattimenti che qui si svolsero, causarono enormi danni alla popolazione ed al territorio. Per questo e per il contegno ed il coraggio tenuto dalla popolazione durante e dopo i conflitti mondiali, il Comune di Alano di Piave è stato insignito della Medaglia d’argento al Valore Civile. La conca stessa è detta “Conca delle medaglie d’oro”. Nella frazione di Campo, per ricordare e far conoscere questi avvenimenti, è stato aperto un museo civico storico territoriale. Nella chiesa parrocchiale di Alano si conservano alcuni dipinti del Tizianello, del Pittoni e qualche scultura del Marchieri, superstite alle devastazioni belliche.


LE ESCURSIONI
Molte sono le possibilità di escursioni lungo i numerosi sentieri segnalati, risalendo i monti che circondano il paese. Qui d’estate si pratica ancora l’alpeggio ed è possibile fare acquisto di prodotti caseari direttamente presso le varie malghe. Alcuni di questi stabili (casa e stalle) sono stati ristrutturati proprio ai fini turistici e vengono dati in alloggio durante il periodo estivo. Da Alano parte una provinciale che porta a Cima Grappa (15 km ), lungo la quale si ha la possibilità di ammirare dei panorami veramente suggestivi e di spaziare con lo sguardo, nei giorni più limpidi, fino a Venezia. Alano di Piave, grazie alla sua posizione, è l’ideale punto di partenza per visitare il territorio della Provincia di Belluno - di cui fa parte, la Provincia di Treviso, con la quale confina a sud est, e la Provincia di Vicenza, con la quale confina a sud ovest.
LE OFFERTE TURISTICHE
L’offerta turistica è vastissima.Di seguito riportiamo solo qualche proposta, in rapporto alla distanza da Alano. Per approfondimenti consigliamo di visitare i siti segnalati, dai quali è possibile ricavare molte notizie e curiosità.
A 10 km Valdobbiadene, terra della vite e del vino prosecco. Qui ogni anno, oltre alle tante manifestazioni legate all’enogastronomia, si tiene la mostra nazionale del vino spumante.
Sempre a 10 km lo splendido green dell’Asolo Golf Club
La palladiana Villa Barbaro di Maser si trova a 15 km.
A 20 km in direzione sud abbiamo Possagno. Vi si trova il Tempio del Canova, la sua casa natale e la gipsoteca. Poi Asolo, una piccola perla medievale ricca di storia e luogo a lungo frequentato da letterati e poeti sia italiani che stranieri.
Sempre a 20 km in direzione nord arriviamo a Feltre, una delle più belle città murate del Veneto.
Il centro storico è arroccato sul “Colle delle Capre”, dove si trovano gli edifici più rappresentativi. Fra le principali manifestazioni: La Gran Fondo Campagnolo, gara internazionale di ciclismo; Mostra Regionale Artigianato Artistico; Palio di Feltre, molto sentito dalla popolazione; Giro delle Mura: gara podistica in notturna. Nei pressi di Feltre sorge il Santuario dei santi Vittore e Corona. In posizione strategica, fu fondato da Giovanni da Vidor, capitano che partecipò alla prima crociata, ed è un gioiello d’arte romanica con chiari influssi bizantini. Nel feltrino poi si trovano delle aree di grande interesse naturalistico: non è casuale il fatto che Feltre sia la sede del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Il Parco Nazionale si estende nel settore meridionale della Provincia di Belluno e conserva ancora degli ambienti selvaggi ed incontaminati. Escursioni possono essere fatte in qualsiasi periodo dell’anno, volendo anche con le guide (www.mazarol.net).
A 30 km Bassano, cittadina conosciuta per le sue pregevoli ceramiche, l’ottima cucina,la famosa grappa e per il ponte di legno coperto, progettato dal Palladio.
A 5 km oltre Bassano vi è Marostica, conosciuta principalmente per la partita a scacchi che si celebra ogni due anni sull’enorme scacchiera della piazza prospiciente il castello, molto suggestiva in quanto i pezzi sono viventi e con i costumi del quattrocento. Deliziose le sue pregiate ciliege.
A 35 km Castelfranco, la città del Giorgione con il castello e la cinta muraria circondata dall’acqua.
A 40 km Treviso, capoluogo della Marca Trevigiana, detta anche gioiosa et amorosa. Essendo così vario l’argomento una visita al sito www.marcatreviso.it forse la cosa più indicata.
A 40 km abbiamo anche Belluno, capoluogo della Provincia. Come per Treviso, le opportunità sono veramente notevoli: all’indirizzo www.infodolomiti.it si ha una buona panoramica del territorio!
Da Alano, Venezia è raggiungibile in un’ora e mezza, così come Cortina. A Trento si arriva in un’ora

B & B Casa Francesca ad Alano di Piave

B&B Casa Francesca è situato in una zona tranquilla, nel centro di Alano di Piave. Vi si può arrivare tramite due ingressi: uno a 50 mt dalla piazza principale mentre l’altro mette in comunicazione il giardino e la corte di proprietà con una laterale del paese. Le camere, all’interno di un edificio completamente ristrutturato, sono arredate all’insegna della tradizione e della semplicità. Sono dotate di bagno privato completo e riscaldamento autonomo. La colazione – che viene servita nel soggiorno o nella taverna al piano terra – è abbondante e varia ed offre anche prodotti tipici delle nostre zone.
Francesca inoltre, essendo anche “animatrice turistico-culturale”, sarà lieta di fornire a quanti lo desiderano, informazioni sul territorio sia dal punto di vista enogastronomico che sotto l’aspetto artistico-culturale. I piccoli animali sono piacevolmente accettati.
img2 img1 img3Il B&B Casa Francesca aderisce al progetto “Assicurazione di qualità nei B&B Bellunesi”. Attraverso la sottoscrizione di questo documento il gestore si impegna a garantire una serie di requisiti tali da rendere il soggiorno ben organizzato e confortevole, dedicando particolare attenzione alla qualità dell’offerta e alle esigenze dell’ospite.
Il B&B Casa Francesca è anche sede di tappa del “Cammino delle Dolomiti”, un percorso ad anello in 30 tappe che abbraccia l’intera Provincia di Belluno.

Bed and Breakfast
"Casa Francesca"
via Brigata Re 7
32031- Alano di Piave (BL)
Tel: 0439.779719
Cell: 338.5298038

mail: francesca_rech@yahoo.it 

Dal web : Pizzeria da Ezio ad Alano di Piave

"Abituati a mangiare questa tipo di pizza si fa molta fatica a degustare pizze in altri locali. Il locale è molto curato e sembra di essere a casa propria con una bellissima atmosfera e luci soffuse. Anche nelle serate dove l'afflusso di gente è tantissimo riescono a mantenere sempre la qualità alta con impasto ben lievitato ed una pizza croccante che compensa a volte la lunga attesa. Consigliatissimo!!"

Pizzeria da Ezio: sala 1

Il formaggio Montasio a Piccoli in Pizza




formaggio-montasio
Se cercate ancora il sapore del formaggio chiedete il Montasio. E’ un formaggio genuino, fatto ancora come si faceva una volta. Garantito dall’Unione Europea, è uno dei pochi prodotti D.O.P., a Denominazione d’Origine Protetta. Montasio risponde ad alcuni precisi requisiti. La zona di produzione e’ rigorosamente identificata nel Friuli, nel Veneto orientale nelle provincie di Belluno e Treviso, e in alcune aree delle provincie di Padova e Venezia.
La materia prima, che è il latte fresco, ed il controllo della qualità e delle progressive trasformazioni. E da cui si ottengono anche le tre maturazioni in fresco, mezzano e stagionato.
La tecnologia: una tecnologia morbida, che asseconda la lenta formazione del prodotto e contribuisce a formare le caratteristiche nutrizionali.
La marchiatura, apposta alla produzione dal Consorzio di Tutela, che garantisce l’identità, l’origine e il rispetto delle caratteristiche dei disciplinari. Questi fattori, tutti insieme, salvaguardano l’origine e la tipicità del formaggio Montasio.
Il Montasio e’ un formaggio grasso a pasta dura, cotta, prodotto esclusivamente con latte di vacca. È salato a secco oppure in salamoia leggera con completamento a secco. Viene usato da tavola quando la stagionatura ha raggiunto i due mesi e non superato i cinque, o da grattugia quando la stagionatura ha raggiunto almeno i dodici mesi. Maturo, presenta le seguenti caratteristiche: forma cilindrica, a scalzo basso diritto o quasi diritto, con facce piane o leggermente convesse; peso medio di una forma: da 5 a 9 kg, con variazioni, in più o in meno, in rapporto alle condizioni tecniche di produzione; dimensioni: altezza cm 6-10; diametro cm 30-40, con variazioni, in più o in meno, per entrambe le caratteristiche, in rapporto alle condizioni tecniche di produzione; crosta: liscia, regolare, elastica; pasta: per il formaggio da tavola, compatta, con leggera occhiatura, di colore naturale leggermente paglierino; per il formaggio da grattugia, friabile, di colore paglierino, con pochi e piccolissimi occhi; aroma caratteristico e sapore piccante e gradevole;grasso sulla sostanza secca: minimo 40%.
Il Montasio si può gustare fresco (dopo un periodo che va dai sessanta ai centoventi giorni di stagionatura), semistagionato (da cinque a dieci mesi di stagionatura) o vecchio (oltre dodici mesi di stagionatura). Il sapore, quando il formaggio invecchia, si trasforma. Così, a seconda dei gusti personali,si può scegliere il grado di maturazione preferito. Dal gusto di latte delle forme più “giovani”, si passa via via ad un sapore più piccante. Parallelamente, il Montasio, da morbido, diventa friabile.
DESCRIZIONE DEL PRODOTTO
Il formaggio Montasio prodotto con sale, latte e caglio, presenta una crosta liscia, regolare ed elastica, la pasta è compatta con leggera occhiatura, di colore giallo paglierino per il formaggio da tavola, pasta friabile di colore paglierino con piccola occhiatura per quello da grattugia.
Il gusto è delicato per il formaggio da tavola e saporito per quello da grattugia. Il peso è di 6-7 Kg, altezza di 8 cm alla produzione e diametro di 35 cm. Il grasso deve essere almeno del 40% sulla sostanza secca.

Il formaggio Montasio trae il suo nome dal massiccio del Montasio, in Friuli. Nei suoi alpeggi veniva anticamente prodotto – le prime notizie sicure risalgono al 1700 – con caratteristiche uniche, grazie alla combinazione fortunata di tre fattori fondamentali e molto particolari: il fieno, il latte e l’aria di quelle montagne.
Oggi questa produzione si è diffusa nella pianura friulana, nelle vallate e nelle colline del Bellunese e del Trevigiano, nella pianura veneta compresa tra il Piave e il Brenta, conservando rigorosamente le caratteristiche originali di produzione.
FRESCO, 2 mesi – MEZZANO, da 5 a 10 mesi – STAGIONATO, oltre 10 mesi
Il formaggio Montasio ha caratteristiche diverse, a seconda della stagionatura. Il sapore, da morbido e delicato quando è fresco si fa via via più deciso ed aromatico. La pasta, da bianca compatta con una caratteristica occhiatura omogenea ed una crosta liscia ed elastica, con il passare dei mesi diventa granulosa e friabile con una crosta secca e più scura. E’ un formaggio sempre in forma, ad ogni età: buono fresco, con stagionatura di due mesi, buono mezzano, con stagionatura dai cinque ai dieci mesi, buono stagionato, dopo dieci mesi.
In forme perfette, nè troppo grandi, nè troppo piccole, adatte sia alla tavola della famiglia che a quella dei ristoranti. Ed è buono, anzi ottimo, anche per tutte le età, e grazie alla sua digeribilità è particolarmente indicato per i bambini e per gli anziani.
Stagionatura : da un minimo di 2 mesi a 24 mesi e oltre
Valori nutrizionali : a seconda della stagionatura, il formaggio Montasio apporta da 360 a 420 Kcal / 100 g di prodotto
Aspetto : cm 8
diametro: cm 30 – 35
forma : cilindrica
crosta : appena accennata a due mesi
pasta: compatta, elastica o adatta alla grattugia
grasso: sostanza secca minima 40 %
peso: 6/8 kg
calendario e area di produzione: prodotto tutto l’anno, con diminuzione in estate. si produce nel Friuli Venezia Giulia, nel Veneto orientale nelle Provincie di Belluno e Treviso e in alcune aree di Padova e Venezia.
E’ un formaggio ad alto valore nutritivo e con una composizione equilibrata: 32-36% di acqua, 32-34% di lipidi, 24-26% di proteine.

Valori medi per 100 grammi 2 mesi 12 mesi
Acqua % 36 32
Proteine % 24 26
Grasso % 32 34
Kcalorie % 360 420
Vitamina A µ g 418 407
Vitamina B carotene µ g 109 90
Vitamina E µ g 455 928
NaCl mg. 1630 1970
Ca mg. 740 1000
P mg. 530 850

Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio
Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio è stato costituito il 20 novembre 1984 con lo scopo di difendere e tutelare la produzione e il commercio del formaggio Montasio, l’uso della sua denominazione, di salvaguardarne la tipicità e le peculiari caratteristiche.
Il Consorzio è un consorzio volontario tra produttori e stagionatori del formaggio Montasio.
Il formaggio Montasio ha ottenuto il 10 marzo 1986, con decreto del Presidente della Repubblica il riconoscimento della Denominazione d’Origine.
Ha inoltre ricevuto il 12 giugno 1996 dall’Unione Europea la speciale qualifica D.O.P., prodotto a Denominazione d’Origine Protetta (Regolamento C.E.E. n.1107).
L’attività del Consorzio si svolge sia a livello istituzionale (vigilanza sulla produzione e sul commercio) che di valorizzazione promozionale della produzione.
Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio
Vicolo Resia 1/2 – 33033 Codroipo (UD)
tel.  0432-905317  fax 0432-912052
info@formaggiomontasio.net
www.formaggiomontasio.net

Il Vino delle Corti Benedettine a Piccoli in Pizza

La Denominazione di Origine Controllata “Corti Benedettine del Padovano” ha ottenuto il riconoscimento nel giugno 2004.Come recita il suo Disciplinare di produzione, essa si estende nell’area sud-orientale della provincia di Padova e nella parte meridionale della provincia di Venezia, occupando il territorio che per oltre 700 anni, dal 12° all’inizio del 19° secolo, ha conosciuto la presenza e l’opera dei monaci dell’Abbazia benedettina di Santa Giustina di Padova. Erano, le Corti Benedettine, il centro amministrativo, economico e sociale di estese proprietà che, sotto la guida dei monaci, provvedevano allo sviluppo del territorio attraverso la bonifica dei suoli, l’arginatura dei fiumi, la costruzione di fabbricati rurali e la lavorazione dei terreni. La coltivazione della vite, già testimoniata in epoca romana, trova nel territorio ampia diffusione, e il vino prodotto nelle capaci cantine delle Corti diviene uno dei principali prodotti di scambio con le città di Padova e di Venezia: quest’ultima ne farà ampio commercio in tutti i porti del Mediterraneo. Questa secolare esperienza rivive oggi nei vigneti e nelle cantine di questa parte del Veneto dove, accanto a vitigni storici ed autoctoni, il Raboso, il Refosco, il Tocai, il Moscato, si coltivano quelli cosiddetti internazionali, che qui hanno trovato ottime condizioni di clima e di terreno: il Merlot, i Cabernets, lo Chardonnay, il Sauvignon, il Pinot grigio e il Pinot bianco. Si producono vini che possono essere consumati giovani e nei quali va apprezzata la freschezza accompagnata da intense note floreali; altri invece si prestano a periodi di medio o lungo invecchiamento, così da esaltare al naso e alla bocca una maggiore complessità aromatica ed una struttura elegante, assieme ad una elevata morbidezza.

Corte Benedettina di Correzzola - Padova

 

Il Birrificio del Ducato a Piccoli in Pizza

Nato nel 2007, il Birrificio del Ducato è oggi il microbirrificio italiano più premiato al mondo. Da Roncole Verdi, nella Bassa Parmense, luogo di nascita di Giuseppe Verdi e terra di salumi stagionati e vini frizzanti, una storia fatta di sacrificio quotidiano e tanta passione. Grazie alle capacità e all’impegno di Giovanni Campari, passato da homebrewer e laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari, birraio radicale e visionario, e Manuel Piccoli, artigiano dei numeri, con una chiara visione imprenditoriale, il Birrificio del Ducato ha saputo primeggiare nelle competizioni nazionali e internazionali e attualmente esporta oltre il 15% della propria produzione (USA, Canada, Brasile, Norvegia, Svezia, Spagna, Giappone), realizzando una crescita costante dell’80% del fatturato totale su base annua.



nel 2008  Medaglia d’oro all’European Beer Star a Norimberga per la Verdi Imperial Stout, prima birra italiana a vincere una competizione internazionale
nel 2009  La rivista statunitense Draft Magazine pubblica un elenco delle migliori 25 birre al mondo e inserisce anche la Nuova Mattina (brand per il mercato americano della New Morning), unica etichetta italiana presente. Lo stesso anno anche la rivista statunitense Wine Enthusiast inserisce la New Morning tra le migliori 25 birre al mondo
nel 2010  Medaglia d’argento con la VIÆMILIA alla World Beer Cup, il più importante concorso birrario del mondo che ha luogo ogni due anni negli Stati Uniti e ben 5 medaglie all’International Beer Challenge di Londra, tra cui 2 d’oro con la Black Jack Verdi Imperial Stout e la Sally Brown “Baracco. A soli tre anni dall’avvio della produzione tutte le birre del Birrificio del Ducato hanno ottenuto un premio in un concorso birrario. All’European Beer Star BdD vince 4 medaglie tra cui l’oro con la VIÆMILIA, mentre in patria ottiene il titolo di “Birrificio dell’anno”.
nel 2011   In Italia il Birrificio del Ducato bissa il titolo di “Birrificio dell’anno”, unico nella storia del concorso ad aggiudicarsi due edizioni di seguito, mentre all’European Beer Star, le medaglie vinte sono sette, con due ori con Beersel Morning e Sally Brown, anche questo risultato unico nella storia del concorso.



Oggi il Birrificio del Ducato prosegue nella sua politica di crescita: sul versante produttivo una nuova linea di birre artigianali di qualità non filtrate e non pastorizzate destinata alla grande distribuzione porta il nome di Bia (Birra Italiana Artigianale) già lanciata sul mercato, beneficerà di una campagna di comunicazione con un nuovo sito dedicato e uno spot “virale”. Mentre, parallelamente, prosegue la ricerca sulle birre da invecchiamento, affinate in barrique. destinate a una clientela di esperti e superappassionati, in tutto il mondo. Il successo impone al Birrificio del Ducato un progetto di investimento per accrescere la capacità produttiva e la possibilità di raggiungere una fetta più ampia del mercato mondiale con le proprie etichette. Con uno stabilimento tutto nuovo, progettato da zero e dimensionato per compiere il grande balzo in avanti, il Birrificio del Ducato si proporrà come portabandiera italiano della rivoluzione mondiale della birra artigianale.

Il Grana Padano dop a Piccoli in Pizza

Il termine “GRANA” è nato originariamente per indicare un formaggio caratterizzato dalla struttura granulare della pasta prodotto nella Valle Padana fin dall’undicesimo secolo.
Il progressivo diffondersi di tale apprezzato formaggio causò l’affermarsi di alcune varietà di GRANA (Grana Lodigiano, Emiliano, Lombardo, Veneto ecc.), che furono tuttavia poi unificate nel termine “PADANO” quando - a seguito dell’istituzione delle denominazioni di origine dei formaggi, avvenuta con la legge n° 125 del 10 aprile 1954 - fu chiesto il riconoscimento della denominazione d’origine GRANA PADANO.

L’utilizzo del termine “GRANA” in modo generico e come denominazione a sé stante, che talvolta continuava a riscontrarsi nella pratica, era pertanto da considerarsi improprio e illegittimo, in quanto l’uso del termine “GRANA” disgiuntamente dall’aggettivo “PADANO” risultava vietato da quanto disposto dagli artt. 9 e 10 della citata legge n° 125 del 10 aprile 1954.
La tutela del termine “GRANA” era inoltre stata estesa, mediante accordi bilaterali, a Germania, Austria, Francia e Spagna.

In ogni caso, tale tutela è stata espressamente richiesta all’atto della presentazione in sede comunitaria della domanda per ottenere la Denominazione di Origine Protetta per il formaggio Grana Padano, cosa che trova conferma nel Regolamento (CE) n. 1107/96 della Commissione, che ha sancito il riconoscimento della DOP GRANA PADANO.
Conseguentemente, anche la denominazione “GRANA” gode a pieno titolo della tutela accordata dal primo comma dell’art. 13 del Regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio, ed in particolare dal punto b), secondo il quale le denominazioni registrate sono tutelate contro «qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione, anche se l’origine vera del prodotto è indicata o se la denominazione protetta è una traduzione o è accompagnata da espressioni quali “genere”, “tipo”, “metodo”, “alla maniera”, “imitazione” o simili».

In sostanza, il termine “GRANA” costituisce parte integrante e caratterizzante della Denominazione di Origine Protetta “GRANA PADANO” e, pertanto, esso non può in nessun caso essere utilizzato disgiuntamente dall’aggettivazione “PADANO” e con riferimento a formaggio diverso da quello che può legittimamente fregiarsi della denominazione completa.

L’importante principio è stato autorevolmente ribadito anche in una recente sentenza del tribunale di primo grado della Corte di Giustizia UE (sentenza 12 settembre 2007 nella causa T-291/03).
L’illecito ed illegittimo utilizzo del termine “GRANA” in termini generici e disgiuntamente dall’aggettivo “PADANO” viene da tempo sanzionato e represso da parte delle competenti Autorità nazionali, mentre il Consorzio Grana Padano interviene per garantire la tutela anche fuori dei confini dell’UE, incaricando legali residenti nei Paesi dove si verificano le usurpazioni della denominazione affinché perseguano l’uso illegittimo del termine “GRANA”.
 

L'Asiago Pressato dop di Montagna a Piccoli in Pizza

La Pizzeria da Ezio ha scelto, in collaborazione con Valsana, l'asiago pressato dop del caseificio Cortese
per Piccoli in Pizza.
Da latte vaccino intero pastorizzato,lLa forma presenta il classico scalzo convesso. La crosta è sottile ed elastica, la pasta è di colore giallo paglierino, con occhiatura piccola o media
Il sapore è  dolce e tendenzialmente piccante, buone le note di latte e panna
Curiosità
Maurizio e Cristiano Cortese sono riusciti a trasformare in azienda di discreta importanza la piccola azienda agricola un tempo gestita dal padre, come dimostrano i numerosi riconoscimenti ricevuti negli ultimi 10 anni. Gli obiettivi raggiunti sono frutto della grande passione e della costante voglia di migliorare, restando all'avanguardia sia in ambito tecnologico che igienico-sanitario. La lunga esperienza da allevatori ha spinto i due fratelli a mettersi alla prova nella trasformazione del proprio latte e nella vendita dei prodotti che ne derivano, con l'obiettivo principale di offrire al consumatore un prodotto genuino e di ottima qualità. Dal 2003 gestiscono Malga Verde, immersa nel verde dell'Altopiano di Asiago ad un'altitudine di 1100 metri. Nel giugno 2006 hanno aderito al Consorzio per la tutela del formaggio Asiago e da tale data producono Asiago DOP, che può fregiarsi della menzione aggiuntiva 'Prodotto della montagna' in quanto viene prodotto e stagionato in territori montani ubicati oltre i 600 metri di altitudine. L'uso di solo latte italiano di montagna con certificazione di rintracciabilità è garanzia di altissima qualità del prodotto. L'Asiago Stravecchio DOP Presidio Slow Food della famiglia Cortese si è classificato al primo posto in 2 importanti concorsi di formaggi a latte crudo svoltisi nell'Altopiano di Asiago, anche il formaggio 'Malga Verde' si è classificato al primo posto ad uno dei due concorsi

Il formaggio morlacco degustato a Piccoli in Pizza

Il Morlacco è un formaggio tradizionale veneto,  prodotto nell'area del massiccio del Grappa, comprendente vari comuni delle province di Belluno, Treviso e Vicenza.
La denominazione è riferita ai morlacchi, antica popolazione delle Alpi Dinariche ormai quasi estinta, un tempo dedita alla pastorizia e depositaria dell'originario metodo produttivo di questo formaggio.[1]
I pastori del monte Grappa usavano fare un formaggio di latte vaccino tenero, magro, a pasta cruda che prendeva il nome dalla loro terra d'origine: la balcanica Morlacchia. Il latte era quello delle vacche Burline, unica razza bovina del Veneto, che sta rischiando di scomparire. Oggi il Morlacco è prodotto ancora in alpeggio con il latte scremato della mungitura serale al quale si aggiunge quello intero munto il mattino. Dopo 15 giorni è pronto, ma può essere consumato fino a tre mesi.

Il Birrificio Italiano a Piccoli in Pizza

Il "Birrificio Italiano", fondato nel 1994, è rimasto a lungo il primo microbirrificio lombardo. Come ambientazione si può definire sia un "brew pub" che una "osteria della birra". Le birre prodotte sono numerose ed in gran parte stagionali o celebrative. Sono sempre "crude" ed appartengono ad entrambe le famiglie delle Ale e delle Lager con una predilezione per quest'ultime. Oltre alla regina della casa, il B.I. offre una selezione di piatti "da osteria" e di stuzzichini curati con la passione che più di tutto contraddistingue il locale e coloro i quali ci lavorano. Dimenticate pizza, patatine wurstel e altri triti abbinamenti per scoprire quanto la tradizione culinaria italiana può prestarsi ad una cucina da abbinare alla birra o addirittura all'uso della birra come ingrediente. In estate, nel tranquillo dehors all'ombra dei platani, scorrono fiumi di birra della casa e l'atmosfera diventa irresistibile. Alcune birre del B.I. sono "Amber Shock", ambrata doppio malto affinata in bottiglia, "Tipopils®", lager chiara a gradazione normale, "Prima®", lager scura doppio malto, "B.I.-Weizen®", weizen in stile bavarese, "Bibock®", "Extrahop®", "Cassissona®", "Fleurette®" e molte, molte altre. Per dimenticare la solita "birretta" e scoprire un nuovo mondo pieno di gusto e di sorpresa.

Birrificio Italiano:                                     beers

I formaggi di Monica Miuzzi a Piccoli in Pizza

Azienda Agricola Miuzzi Monica

Latteria - Azienda agricola Miuzzi Monica - 1Latteria - Azienda agricola Miuzzi Monica - 2Latteria - Azienda agricola Miuzzi Monica - 3Latteria - Azienda agricola Miuzzi Monica - 4Latteria - Azienda agricola Miuzzi Monica - 5
L’Azienda si trova in località Cilladon a circa 5 km dal comune di Quero. E’ un’unica struttura composta da locale adibito ad agriturismo con annessi stalla e minicaseificio.
Vengono prodotti ed offerti in degustazione, vari tipi di formaggio e piatti tipici bellunesi. Ad esempio "formai frit" "formaggio polenta e fagioli di Lamon".
Aperto tutto il periodo dell’anno è gradita la prenotazione. Dall’inizio di aprile fino alla fine di settembre possibilità di trovare formaggi caprini, freschi e stagionati, ricotte con latte misto: vaccino e caprino. Notevoli ed interessanti le possibilità di escursioni a piedi o in mountain bike effettuabili nella zona che attornia la struttura.
Elenco dei formaggi e dei prodotti lattiero-caseari o dei sapori
  • Formaggio di latte vaccino fresco
  • Formaggio di latte vaccino stagionato
  • Ricotta fresca
  • Ricotta affumicata
  • Formaggio fresco di latte vaccino e caprino
  • Formaggio stagionato di latte vaccino e caprino
Sede operativa
Via Cilladon, n. 27 - Quero
Cellulare
338 5968223
Telefono
0439 788103
Fax
0439 788103
Altitudine
700
Periodo di apertura
annuale
Riposo
lunedì
N° coperti
25

La Malvasia Istriana degustata a Piccoli in Pizza

La Malvasia istriana è la regina dell'Istria, e rappresenta quasi due terzi delle coltivazioni di viti in
Istria . Un vino che da oltre un secolo, ma soprattutto negli ultimi venti quando a partire dalla fine
degli Anni 80 è fortunatamente esplosa la "rivoluzione del vino istriano", esprime meglio di tutti
l'anima di questo territorio. Le Malvasie, come anche l'Istria, hanno caratteristiche molto diverse
tra loro. Nell'ambiente marnoso la terra grigia ha minerali diversi rispetto a quella rossa e la presenza di una maggior umidità e quindi di una flora diversa siaper qualità che per quantità.
 Spesso nelle zone meno pianeggianti tra i colli e soprattutto nel le piccole valli, che trattengono i
profumi i vini hanno aromi particolari. Un vino che è comunque secc con un colore che puòvariare dal giallo paglierino al giallo dorato ,prima della rivolu zione era di colore quasi arancione e
in bocca spesso...puntava. Oggi è un vino elegante e dotato di unbuona struttura : una struttura più
accentuata quello che viene dalle zone di terra rossa soprattutto costiere, con aromi più delicati
quello delle zone marnose dell'entroterra. Con un profumo di fioridi acacia , di frutta fresca e di fresche fienagioni, e di frutta matura se le uve provengono dalle zone più esposte al sole, dal sapore
amarognolo e appena percettibile di mandorle amare. In questi ultimi anni la malvasia viene anche
raffinata nelle botti di rovere (barrique), così il vino assume una struttura più complessa e una vita
più lunga. Un vino dove spesso si sente il profumo e soprattutto la soprattutto la sapidità del mare, Ideale per accompagnare piatti di pesce e molluschi, ottimo anche con le frittate con gli asparagi selvatici. 
 

Lo speck della Val Pusteria a Piccoli in Pizza

Lo speck della Val Pusteria viene proposto a Piccoli in Pizza, da Valsana.
Da carne fresca di suino,al taglio la fetta si presenta di un bel colore rosato, con la giusta proporzione di grasso. Dal sapore equilibrato, non troppo sapido, delicata l'affumicatura e la speziatura
Selezionato perchè
Lo Speck di Karl Bernardi è un prodotto autentico, frutto di una lunga tradizione che coniuga l'esperienza del produttore artigiano a un clima unico, quello della Pusteria.
 
Speck Artigianale della Pusteria

 

La birra Thornbridge a Piccoli in Pizza

Thornbridge produce birra dal  2005. Nasce dall’idea di Jim Harrison, imprenditore che produce guarnizioni di gomma ma ha anche affari nel ramo alimentare, che viene folgorato sulla via per Damasco da alcune birre della Kelham Island Brewery. Decide di installare un microbirrificio in un edificio di sua proprietà: la Thornbridge Hall. La Thornbridge Hall è una residenza originaria dell’ XI secolo. Dopo la 2^ guerra mondiale diviene proprietà della città di Sheffield. Poi nel 1997 la scarsità di fondi pubblici spinge la municipalità a venderla a un privato. Nel 2002, passa di proprietà a Jim Harrison.
Ma non è Mr Harrison a improvvisarsi Homebrewer. Attraverso un annuncio recluta alcuni Mastri birrai, tra i primi a rispondere e lavorare per Jim Harrison c’ è un certo Martin Dickie, che poi fonderà la BrewDog,
In questi ormai 7 anni la Thornbridge è cresciuta tanto da dover spostare la produzione nel settembre 2009 in uno stabilimento moderno e di maggiore grandezza. Thornbridge Hall rimane come laboratorio sperimentale e per gli invecchiamenti in botte.
Una birra totalmente votata alla freschezza, la Wild Swan è l’essenza dell’estate in bicchiere, così come recita il retro della sua etichetta.
È una White Golden Ale, golden che richiama seppur alla lontana nell’ insolita speziatura una blanche.
Si presenta nel bicchiere sormontata da un bel cappello bianchissimo mediamente persistente; giallo oro molto brillante torbida il giusto, è sempre una birra non filtrata e non pastorizzata. Al naso è fresca con una nota citrica non invadente, profumo dominato da una delicata nota luppolata. In bocca la sensazione olfattiva non sparisce, rimane vellutata, la speziatura e la nota citrica ricordano le blanche sì, ma la presenza importante del coriandolo a me ha ricordato anche il sapore della Gose di Lipsia ovviamente senza il sale e senza volerle affiancare compiendo sacrilegio e apologia di reato, la Gose è un capolavoro unico nel suo genere.
Il corpo leggero e la bassissima gradazione alcolica (solo 3.5°) la rendono beverina a oltranza, scende in gola che è un piacere chiudendo secca, lievemente astringente e molto, molto, molto dissetante.
Innovazione, passione, conoscenza fanno di Thornbridge uno dei birrifici più interessanti ed innovativi di tutta l’Inghilterra.



Il formaggio Stilton a Piccoli in Pizza

E’ il formaggio inglese più conosciuto nel mondo e il più amato in Gran Bretagna.
Appartiene alla famiglia degli erborinati e puo’ essere ricondotto al nostro gorgonzola anche se presenta delle differenze.
Agli inizi del 1700, uno scrittore, Daniel Defoe, citò “Stilton” come la città celebre per il suo formaggio. Una volta era abitudine consumare questo formaggio scavandolo con un cucchiaio nei pub inglesi e nei banchetti, dove le forme duravano veramente pochi giorni.
E’ un formaggio dall’equilibrate sensazioni gusto-olfattive, tendente al dolce, succulente e aromatico ma con un finale leggermente amarognolo con l’avanzare della stagionatura.
Consigliamo di abbinarlo con un vino liquoroso, classico l’abbinamento con il Porto che ne esalta al massimo le proprietà organolettiche.
Valsana lo seleziona (proponendolo  alla Pizzeria da Ezio ad Alano di Piave).
Selezionato perchè
Da Cropwell Bishop lo Stilton è una storia di famiglia, giunta oggi alla terza generazione. L'azienda, che si trova a Nottingham, nella splendida valle di Belvoir, è oggi gestita da due cugini, Robin e Ben Skailes, assieme ai rispettivi padri, David e Ian. Lo Stilton e lo Shropshire di Cropwell Bishop Creamery sono considerati tra i migliori d'Inghilterra e hanno vinto numerosi riconoscimenti: una qualità dovuta innanzitutto alla qualità del latte utilizzato, all'esperienza dei casari e al rispetto del metodo di produzione tradizionale che Ben e Robin hanno appreso dai loro nonni. A partire dalla qualità del latte, che viene raccolto da 12 fattorie a gestione familiare della regione, con cui Cropwell Bishop lavora da molti anni. L'azienda è inoltre profondamente inserita nel territorio: la maggior parte dei dipendenti vive nei paraggi dell'omonimo villaggio, Cropwell Bishop; alcuni di essi lavorano nel caseificio da più di 25 anni e sono considerati quasi parte della famiglia. Mario, il capo-casaro ad esempio, lavora con la famiglia Skailes da più di trent'anni.
 

Il prosciutto istriano a Piccoli in Pizza

Il Cenacolo dell'Istria dell'Associazione l'Altratavola, propone nelle giornate di Piccoli in Pizza il prosciutto istriano.

Il prosciutto istriano


Il prosciutto istriano è l'orgoglio della gente dell’Istria, il  simbolo del beneficio di un ritmo equilibrato con la natura. Il prosciutto istriano è legato alla leggenda di Bura, una ragazza giovane e bella che troppo lodava la sua bellezza e Dio per la sua arroganza la colpì con un fulmine. La storia narra che da allora, ogni volta che una donna commette lo stesso peccato, essa sospira amaramente e i suoi sospiri diventano vento forte e freddo, la bora, che porta chiarezza e semplice bellezza. Proprio così è il prosciutto istriano, una combinazione unica di carne di altissima qualità, di una ricetta speciale, arricchita con sale marino e aromi naturali, essiccato esclusivamente al vento di bora. Tagliato a fette sottili rappresenta tutta  la bellezza della semplicità e l'unicità dell’Istria, che si scioglie in bocca e seduce con il suo fragrante profumo.

L'unicità del prosciutto istriano

Questo prodotto istriano assolutamente autoctono è unico al mondo per i suoi ingredienti di qualità e per i metodi di preparazione immutati  da secoli. La speciale tecnica di  preparazione del prosciutto e le condizioni microclimatiche hanno come risultato un prodotto di altissima qualità. Il prosciutto istriano è protetto dalla legge e dalla provenienza geografica e  può essere prodotto esclusivamente nell'interno dell'Istria ad almeno 12 chilometri di distanza dal mare.

E’ caratterizzato da un colore estremamente rosso della carne, senza il grasso tessuto adiposo sottocutaneo e da un sapore e profumo intenso. Gli animali vengono curati e nutriti in modo particolare, quindi la carne del prosciutto istriano non contiene additivi o nitrati, dannosi per la salute. A differenza di altri prosciutti crudi, il prosciutto istriano non viene affumicato, ma seccato unicamente all'aria pulita  per cui  non contiene pericolose sostanze  cancerogene. I prosciutti trattati e essiccati vengono poi messi in salamoia nel sale  marino con spezie naturali - pepe, rosmarino, alloro e aglio. Viene prodotto nel periodo invernale, a partire dai primi giorni di bora fresca, essiccato nei seguenti  5 mesi e stagionato 12 mesi.

Dove provare il prosciutto istriano

Il prosciutto istriano vi sarà offerto su quasi ogni tavola, nella casa calda della gente istriana, in molti ristoranti, taverne tradizionali e agriturismi, come inizio di ogni buon pasto, ma anche come ingrediente unico di molti piatti tradizionali.

La sua casa è considerata Tignano, proclamata il comune del prosciutto istriano, dove ogni anno si riuniscono i migliori produttori di prosciutto della regione istriana e quelli provenienti da altre parti del mondo, ma anche dove si trovano numerose produzioni di prosciutto, questa superba prelibatezza culinaria. In questa parte dell'Istria lo chiamano "vijulin”, violino, per la sua morbidezza, tenerezza, dolcezza e unicità, ma anche per il modo ti tagliarlo che deve essere accurato e delicato, come quando si suona uno strumento musicale costoso.

Il prosciutto istriano si mangia da solo, quando portandolo alla bocca si scoprono tutti i suoi gusti o in uno dei piatti tradizionali come la ‘fritaja’, frittata, omelette istriana, o si usa  come aggiunta alla regina del cibo al cucchiaio – la minestra, o come farcitura di piatti di carne, a volte in aggiunta alla pasta oppure viene solo leggermente fritto sull’oro dell’olio d'oliva. Qualunque sia la combinazione che assaggerete  non dimenticate di abbinarlo con alcuni degli ottimi vini istriani, completando così  la vostra originale esperienza gastronomica istriana.

venerdì 29 marzo 2013

Le acciughe de Il Mongetto (Piemonte) a Piccoli in Pizza

Agli inizi degli anni ottanta a Vignale Monferrato, Roberto Santopietro, dopo un’attenta e golosa lettura del famoso libro nero di ricette di nonnna Palmira, nel suo piccolo laboratorio decide di provarne alcune.
Oltre alla Mostarda d’Uva nascono così le prugne, le albicocche, le pesche sotto sciroppo e le relative confetture.
I figli Agnese e Giacomo i primi clienti, di seguito amici e piccole attività (negozi di alimentari, ristoranti, enoteche).
Aiutati dalla stampa specializzata e dal passaparola, i prodotti iniziano a comparire nelle migliori gastronomie italiane (Torino, Milano, Venezia, Cortina, Roma) e oltre confine (Austria, Francia, Germania).
Nel 1998 Roberto, non riuscendo più a gestire da solo la produzione e la vendita, propone ad alcune delle sue più fidate collaboratrici di fondare insieme la Cooperativa MONGETTO: nasce così uno staff di persone unite ed affiatate che credono nella genuinità e tipicità.
La ricerca delle tradizioni legate al territorio, la selezione delle materie prime, le ricette e la lavorazione artigianale diventano così la filosofia del Mongetto, che intanto è diventato portavoce del Piemonte in Italia e nel Mondo.
I prodotti tipici alessandrini cominciano così ad essere apprezzati in tutto il mondo e vengono offerti sulle tavole più prestigiose a Milano, Parigi, New York, Firenze, Monaco, Roma, Tokyo, Londra, Barcellona, Venezia, Praga, San Francisco, Vienna, Cracovia, Atene, Varsavia, Zurigo,…
Riviste, guide (Slow Food, Gambero Rosso, Veronelli, Espresso, …) e quotidiani hanno detto dell'azienda in questi anni con oltre duecento articoli spaziando nei tre settori in cui essa opera: gastronomia, vino e turismo del territorio, la sua cultura e le sue tradizioni.
Il  logo è tratto da un quadro di Poussin (ispirato ad un passo del Vecchio Testamento) presente al Museo del Louvre.
Paolo Morandin, attento selettore di delizie gastronomiche ( con negozio del gusto a Treviso, all'Eden), ha segnalato le acciughe de Il Mongetto per Piccoli in Pizza.

Filetti di acciughe in olio Acciughe sotto sale

La trota del Sile a Piccoli in Pizza

Trota Iridea del Sile

Trota Iridea del Sile
La trota iridea è un pesce d'acqua dolce della famiglia dei Salmonidi. È caratterizzata da un corpo slanciato punteggiato di nero (comprese le pinne e la codale) e da squame piccole. Ricca di riflessi multicolori, con sfumature di color verde, viola e azzurro, possiede lungo i fianchi una fascia iridescente di color arancio o rosea che diventa particolarmente evidente durante il periodo riproduttivo.
In Veneto, in particolare lungo il corso del fiume Sile, favorita dalle numerose acque fresche di risorgiva presenti nella zona, sono stati avviati, sin dalla fine degli anni Cinquanta, i primi esempi di "troticoltura" in Italia, che ne hanno reso caratteristico il prodotto e sono stati presi da esempio per lo sviluppo dell'acquicoltura in altre zone del Veneto. Le particolari caratteristiche dell'acqua di questo fiume, infatti, ben rispondono alle esigenze di riproduzione e allevamento delle trote: una temperatura media attorno ai 13° C e una quantità sufficiente di ossigeno per i processi digestivi sono le condizioni che hanno consentito lo sviluppo dell'industria trevigiana che, nata spontaneamente per iniziativa di alcuni imprenditori, oggi riesce ad immettere nel mercato tra i 10 e i 15 mila quintali di pesce all'anno.
Per far meglio conoscere ai consumatori le caratteristiche di questi prodotti e le tecniche di allevamento si svolge nel mese di settembre la manifestazione "Peschiere aperte nel Parco del fiume Sile". Territorio dedicato alla produzione della Trota Iridea interessa alcuni comuni della provincia di Treviso che sono attraversati dal fiume: Istrana, Morgano, Quinto di Treviso, Treviso, Casale sul Sile.
La trota iridea è un alimento estremamente valido dal punto di vista nutrizionale, dotato di elevata digeribilità e adatto anche per un'alimentazione ipocalorica. Ha numerosi impieghi culinari; può essere cotta al cartoccio, alla griglia, lessa o in altre fantasiose preparazioni.

L'Allevamento Veneto Ovini a Piccoli in Pizza

L'Associazione l'Altratavola ha invitato l'Allevamento Veneto Ovini a Piccoli in Pizza.
U'n azienda giovane, nata però dall'esperienza di ben tre generazioni, dedite tutte alla pastorizia e all'allevamento delle pecore.
Le esperienze maturate nel corso degli anni accumulate ne fanno un solido riferimento per numerose aziende agricole che praticano l'allevamento ovino in Italia.
"In controtendenza rispetto al mercato che privilegia nel settore carne animali provenienti dall'estero, alleviamo razze come la pecora biellese e bergamasca, caratterizzate da ottime performance e elevata rusticità.
Perchè scegliere la pecora nel terzo millennio?
L'allevamento ovino è una pratica redditizia solo se le pecore vengono mantenute in stalla per brevi periodi, infatti il pascolo libero con recinti o con un guardiano effettuato per la maggior parte dell'anno consente di mantenere l'ambiente pascolo sempre curato e concimato e dà alle pecore il cibo necessario al loro sostentamento.
Per questo la pecora è un animale adatto anche a mantenere aree dove l'ambiente rischia di imboschire e dove la manutenzione meccanica può risultare difficile o impossibile.
Un recinto chiuso, acqua e una visita giornaliera possono così dare valore aggiunto a ambienti che rischiano l'abbandono.
E' in corso una nostra sperimentazione di pascolo sotto ad un impianto fotovoltaico, dove le trattrici faticano a passare e ci sono molti cavi a pochi cm nel sottosuolo.

LE  PRODUZIONI

Ingrosso
L'Allevamento Veneto Ovini produce agnelli, agnelloni, pecore e castrati con due finalità: la produzione di carne di alta qualità oppure la vendita di bestiame da riproduzione selezionato per chiunque voglia iniziare questo tipo di attività.

Dettaglio
Trasformiamo e vendiamo inoltre carne di agnello, spiedini di pecora, salsicce, prodotti lavorati da aziende da noi selezionate.
Produciamo un ottimo pecorino, ordinabile sia fresco che stagionato durante il periodo dell'alpeggio in Malga Faverghera, Nevegal (BL).

Inoltre conciamo e vendiamo le pelli dei nostri animali."

Allevamento Veneto Ovini
via porcaro, 1 - 35022 Anguillara Veneta (PD)

Tel. 049 5341055 - Fax 049 0994675
Per maggiori informazioni: info@veneto-ovini.it

Il Museo Civico Storico Territoriale di Alano di Piave 'la Grande Guerra"

MUSEO CIVICO STORICO TERRITORIALE DI ALANO DI PIAVE "LA GRANDE GUERRA"
Il museo si sviluppa essenzialmente in cinque sale espositive che presentano storicamente alcuni eventi della prima guerra mondiale, seguendo un percorso didattico che si semplifica in alcune tematiche principali.

La prima sala presenta il territorio grazie ad un grande plastico e ad alcune immagini, nelle vetrine sono raccolti gli strumenti che si sono resi indispensabili per aprire le vie di comunicazione e le situazioni di difesa nelle aree del conflitto.



Nel secondo spazio espositivo troviamo l'oggettistica comune della vita di trincea che riassume in sé gli aspetti del mangiare, del bere e dell'illuminare. Due vetrine con gli elmi introducono gli spazi successivi dedicati alle armi: armi bianche nel primo spazio ed armi da fuoco nel secondo.



Due stazioni multimediali presentano le immagini della guerra così come sono state viste dagli italiani e dagli austriaci. La sala conclusiva presenta un insieme di foto, documenti e carte che risalgono agli anni compresi tra il 1915 e il 1918.



Il Museo si caratterizza come una struttura in continua evoluzione, capace di adattarsi al perpetuo rigenerarsi delle esigenze didattiche. Esso promuove, volta per volta, una serie di tematiche relative al conflitto bellico e al territorio, con criteri di equità, sulla base delle esigenze che verranno a presentarsi con il mutare delle necessità dei fruitori del servizio.
Il Museo svilupperà l'idea di conservare e di far conoscere le proprie e le altrui risorse territoriali e storico-culturali, in una riscoperta sostenibile dell'ambiente e delle attività produttive emergenti. Promuovendo, anche con la sperimentazione, forme nuove orientate al recupero e alla conservazione di diversi patrimoni, che ogni popolo ha saputo costruire e conservare per millenni.
Il Museo opera affinché la cultura espressa al suo interno non muoia tra le proprie mura, ma possa continuare a vivere e trovare alimento nella propria proiezione esterna, riscattando quei valori che accomunano tutta l'umanità, anche quando fede e forma di pensiero sono totalmente diverse.

La terra e l'uomo


Sala oggetti bellici


Sala materiale bellico


Museo di Alano