mercoledì 25 dicembre 2019

Blond Brothers nel Percorso Internazionale La via della Birra




Le giornate di informazione promosse dalla rete Borghi d'Europa sulle rive della Piave,
presso l'Associazione Culturale Ombretta, hanno confermato la bontà delle scelte operate
nel corso del 2029.
Per il Percorso Internazionale La via della Birra, Borghi d'Europa ha incontrato il Birrificio
Blond Brothers di San Donà di Piave.

Ci racconta Gianfranco Leonardi, direttore di Degusta Magazine :
"Luca Pavanetto “Blond Brothers: si è ritrovato per la grande passione per la birra, con sei soci: Floriano, Massimiliano, Ettore, Davide, Nicola e Mattia. Si sono incontrati anche per le doti creative e commerciali che avevamo in comune e pure perché… sono tutti biondi!
Luca (il commerciale) ha voluto fermamente realizzare il sogno di Floriano (l’ideologo) che ha uno zio frate in abbazia. Con gran forza di volontà hanno costituito l’associazione culturale Blond Brothers a San Donà di Piave (VE) dove in zona artigianale hanno impiantato il birrificio e in piazza a san Donà un “beer shop” dove fanno assaggiare le birre che vendono al dettaglio (e all’ingrosso in tutta Italia) entrando così nel mondo “brew” della birra fatta in casa, senza mai usare un estratto o altro di non naturale. Le birre Blond Brothers sono nate nel garage di Luca, solo con malti, luppoli e lieviti, materie prime di qualità, provenienti sia dalla zona, che dall’Europa e addirittura dal Nord America per i luppoli. In GDO le birre distribuite sono sterilizzate e pastorizzate, nelle artigianali, no, i lieviti continuano a lavorare ancora, crescendo di continuo. All’appuntamento di oggi, tra le altre, hanno presentato una belga, con lievito “season” (del popolo belga, di 4 secoli fa) che dà una birra come quella medievale, molto schiumosa… Poi un’altra è la Pérsiga, creata in botte con mosto d’uva Durella (senza trattamenti) al naturale, con pesche bianche tardive e, il tutto è affinato con “petali miceti” (un lievito spontaneo selvatico) creando così una birra di stile italiano, ma non ancora riconosciuta appieno, dal gusto secco, vinoso e “sidroso”, con un retrogusto acidulo (acidità volatile, non fissa) ideale con pesce o carni grasse, anche con latticini come formaggi stagionati, ma da bere sempre dopo avere mangiato, perché questa birra “asciuga e pulisce” molto la bocca!"
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sabato 7 dicembre 2019

La pizza di Villa D'Asarta a Porpetto, nel racconto di Nicola, Maestro Pizzaiolo





Roberto Regeni,nume tutelare del Birrificio 620 passi di Marano Lagunare, ha fatto conoscere
ai giornalisti e ai comunicatori di Borghi d'Europa,Nicola, talentuoso pizzaiolo del Ristorante
Pizzeria Villa De Asarta di Porpetto.

“Villa De Asarta è il ristorante di pesce di Udine, in località Porpetto, dove potete gustare ottime specialità a base di pescato fresco come la frittura di pesce dell’Adriatico e il pesce ai ferri.
Il locale è specializzato in pietanze tradizionali della cucina mediterranea, perfette per una cena in compagnia o un pranzo di lavoro. “

Nicola è stato intervistato dalla redazione multimediale di Borghi d'Europa ed ha potuto
raccontare, con grande semplicità e senso del realismo, i 'segreti' di una buona pizza : una
accorta scelta delle farine, giustamente mescolate nell'impasto (tenendo conto anche se il forno
è a legna o elettrico) ; un lungo periodo di maturazione (almeno 72 ore),per evitare il ricorso all'acqua minerale ; la scelta di prodotti soprattutto del territorio da utilizzare nelle guarnizioni
della pizza. Un po' scettico sul fenomeno delle pizze gourmet (che spesso rappresentano un'ottima scusa per sparare prezzi pazzeschi!),Nicola preferisce parlare di pizze speciali,che richiedono
un impegno e una laboriosità maggiori.
Proprio per questo alla pizzeria di Villa d'Asarta vengono proposte nel corso della settimana,
non il sabato e la domenica, che sono i giorni a più alta intensità di frequentazioni.

L'appuntamento dei giornalisti de Le Vie della Pizza a Porpetto è dunque ormai deciso :
l'accompagnamento con le birre di Roberto Regeni un altro motivo di attrattività.

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domenica 17 novembre 2019

Le Vie della Pizza al Luppolo Selvatico di Pero


Alessandro Ramon accoglie nella propria pizzeria Luppolo Selvatico di Pero di Breda di
Piave (TV), la presentazione del Percorso Internazionale I Mulini del Gusto e le Vie della
Pizza,organizzato da Borghi d'Europa in occasione del progetto 'L'Europa delle Scienze e
della Cultura', patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica-Forum Intergovernativo
per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica) e da ESOF2020 EurioScience
Oper Forum Trieste.

Il locale è stato scelto dai giornalisti e dai comunicatori di Borghi d'Europa, dopo una attenta
valutazione 'in incognito'.
"Ingredienti di prima scelta, tanta ricerca per l'impasto e tempi lunghi di lievitazione garantiscono
che le nostre pizze siano ottime e leggere: grande cura nella massima semplicità", così annota
Alessandro Ramon che, con la sua squadra, "...vi aspetta a cuore aperto: preparatevi a una fragrante fantastica serata tra persone felici".
Che dire di più ?

Risultato immagini per immagini luppolo selvatico pizzeria

Alvise Tomasi (La Nostra Pizza) a Le Vie della Pizza


Alvise Tomasi,nume tutelare de La Nostra Pizza di Mignagola di Carbonera (TV), partecia
alle giornate di presentazione del Percorso Internazionale I Mulini del Gusto e le Vie della
Pizza,organizzato da Borghi d'Europa in occasione del progetto 'L'Europa delle Scienze e
della Cultura', patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica-Forum Intergovernativo
per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica) e da ESOF2020 EurioScience
Oper Forum Trieste.

Alvise Tomasi, da tempo partner d'informazione del progetto europeo, propone due pizze
con il melograno (fornito dall'azienda agricola Latifondo 63 di Meolo-Ve) e con il germoglio
di bambù (fornito dal Consorzio Bambù Italia di  Cattolica).

Risultato immagini per i germoglio di bambù nelle pizze"

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All'Ombreria di Mignagola di Carbonera, l'altro mondo di Borghi d'Europa

Borghi d'Europa propone dal 28 novembre al 1 dicembre nelle Terre della Piave gli incontri dei 10 Percorsi Internazionali presentat...

La mozzarella di bufala Tre Comuni alla Pizzeria Luppolo Selvatico


Alessandro Ramon,nume tutelare della Pizzeria Luppolo Selvatico di Pero di Breda di Piave (TV),
interpreta le pizze proposte alle giornate di presentazione del Percorso Internazionale I Mulini del Gusto e le Vie della Pizza,con la mozzarella di bufala dell'azienda agricola  3 Comuni.
La degustazione è organizzata da Borghi d'Europa in occasione del progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura', patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica-Forum Intergovernativo
per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica) e da ESOF2020 EurioScience
Oper Forum Trieste.


"L’azienda agricola Tre Comuni vanta una storia assai lunga, di cui va orgogliosa. Nasce dalla tenace volontà di tre fratelli trevigiani: Eros, Ivan e Miscel Minato. Poco più che ragazzi, furono introdotti al mestiere di allevatori dal padre Bortolo che si occupava di bovini e per passare poi anche al mestiere di casari. Il signor Bortolo era stato portato dalle circostanze a mandare uno dei figli, poco più che diciassettenne, in quel di Capua, in Campania, dove i migliori mastri casari italiani hanno generosamente scelto di tramandargli i segreti della mozzarella di bufala. Ma solo dopo anni di prove sul campo, studi e tentativi, finalmente il marchio Tre Comuni fu registrato alla camera di commercio di Treviso. Era il 19 giugno 1992.
La mozzarella di latte bufala - si dice - è gelosa e pure timida. È gelosa dei suoi segreti e non le piace che vengano trascritti, ragione per cui il processo attraverso il quale nasce quella autentica è tramandato solo a voce. È timida: non ama le folle e bisogna farla in due. Ecco perché Miscel Minato, di ritorno da Capua, non riusciva a produrne una come si deve. Provava e riprovava ma non si sentiva soddisfatto, pur avendo visto decine anzi centinaia di volte i mastri casari al lavoro. Tornò allora a Capua, testardo, e ricominciò da capo fino a quando uno dei mastri, ormai legati a lui dall’affetto che viene dalla condivisione della fatica quotidiana, affascinato dalla tenacia del ragazzo, non decise di seguirlo a Treviso portandosi un secchio di siero. Là, dopo essersi appartato in solitudine con Miscel, volle rivelargli finalmente il suo segreto. Fu così che nacque la prima vera mozzarella Tre Comuni.
Perché Tre Comuni? Perché l’azienda nasce in una zona di confine fra tre diversi comuni e perché i fratelli che ne sono l’anima sono proprio tre. Oggi l’azienda conta 18 dipendenti, 950 capi di bestiame distribuiti in 3 allevamenti, e dei valori da portare avanti: la qualità, la freschezza e la genuinità. Che non sono parole vuote facilmente rivendibili ma convinzioni profonde per i fratelli Minato, che lavorano secondo coscienza e secondo natura, offrendo sempre una mozzarella fresca di giornata, ovvero di latte di bufala munto nelle 12 ore precedenti, non un minuto di più.
I riconoscimenti non si sono fatti attendere e la distribuzione va a gonfie vele mentre un numero sempre maggiore di consumatori fa espressa richiesta del marchio Tre Comuni. In più, questo caseificio ha qualcosa di speciale: lavora la mozzarella a vista e produce su richiesta e su misura. Il cliente che si reca nel negozio (link alla pag “dove siamo”) può vedere, grazie a delle grandi vetrate, quello che succede nel laboratorio e scegliersi la mozzarella più attraente o addirittura chiederne una su misura, che verrà fatta sotto ai suoi occhi."



Le farine di Terre del Mare del Delta del Po a Borghi d'Europa


Sara Bertarelli presenta alla pizzeria Luppolo Selvatico di Pero di Breda di Piave (in occasione
delle iniziative di informazione promosse da Borghi d'Europa), la farina di grano tipo 1
biologico, prodotta col marchio La Terra del Mare, nata dal desiderio di valorizzare un prodotto
del Delta del Po,seminato e racciolto dai soci della cooperativa
Co.S.V.A. di Porto Tolle.
" Il grano tenero Bio selezionato, viene esclusivamente macinato a pietra in modo da
mantenerne integre le proprietà.La farina ottenuta, tipo 1 semi integrale, non viene 
trattata con alcun tipo di additivo, miglioratore e conservante, così gusti, profumi e 
aromi portano il sapore pieno del nostro territorio.Il mulino a pietra, per quanto 
possa macinare il grano più o meno finemente non produrrà mai una farina 
raffinatissima tipo 00 ma sempre una tipo 1, 2 e integrale: una farina cioè non 
bianchissima e neppure impoverita delle sue sostanze importanti come proteine, 
vitamine (B1, B2, PP, B6), magnesio, calcio e altri sali minerali.Il germe di grano 
viene mantenuto nella nostra farina, è l’embrione, ovvero la parte fondamentale 
del seme, da cui nasce e cresce la pianta ed è quindi un vero e proprio concentrato di 
sostanze nutritive come vitamine del gruppo B e del gruppo E, aminoacidi, sali 
minerali, proteine e grassi “buoni”. "
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