giovedì 27 ottobre 2022

Alla Pizzeria San Remo di Vittorio Veneto la rassegna Le Vie della Pizza - Annunciato il libro della giornalista Antonella Pianca

 


 Sempre più la Pizzeria San Remo di Barbara e Fabio in quel di Vittorio Veneto, stà diventando

il luogo dei desideri dei giornalisti e dei comunicatori di Borghi d'Europa.

Un luogo ove incontrarsi, degustare un'ottima pizza e una cucina semplice e ammiccante e , magari,

annunciare le novità dei progetti d'informazione.

Così, a comvivio, è stata annunciata per la terza settimana di novembre una quattrogiorni di Vittorio

Veneto,Borgo del Gusto, interamente dedicata ai temi de Le Vie della Pizza, che avrà nella Pizzeria 

Sanremo il perno fondante.

Quattrogiorni di incontri,degustazioni, con giornalisti della stampa regionale e nazionale, al fine

di intercettare le linee d'eccellenza del settore.

E, dulcis in fundo, la notizia che la nuova collana di pubblicazioni I Quaderni di Borghi d'Europa, 

verrà inaugurata con un libro di Antonella Pianca, giornalista e degustatrice professionale AIS, che 

riproporrà i suoi percorsi di degustazione e di informazione sui vini naturali.



Le iniziative verranno raccontate anche a Milano,Vetrina del gusto, in un incontro a Brera, in uno dei 

locali più innovativi della città meneghina.

venerdì 2 settembre 2022

Le Via della Pizza a Vittorio Veneto, Borgo del Gusto : la Pizzeria San Remo

 


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa in occasione delle giornate di informazione di

Vittorio Veneto,Borgo del Gusto hanno deciso di rinnovare lo speciale itinerario che cinque anni orsono aveva portato all'inserimento della Città nei Percorsi Internazionali.


Così, in incognito, è stata visitata la nuova gestione della Pizzeria San Remo, in via Giulio Pastore 70.

Una lieta sorpresa, per davvero.

Fabio ha saputo dare una impronta eccellente al proprio lavoro : solo prodotti di alto profilo qualitativo, al 100% italiani

“ Realizzo impasti con farine di soia a lunga maturazione, leggeri e altamente digeribili. Abbiamo anche Prodotti GLUTIN FREE “


“La farina di soia è ricavata dalla lavorazione della pianta della soia. Questo prodotto non contiene glutine quindi è adatto per chi segue una dieta particolare come i celiaci. Davvero ottima per tutti quelli che seguono una dieta vegetariana, ricchissima di proteine, ottima per produrre pane, pizza e focacce miscelata in piccole percentuali alla farina di frumento.E’ ottenuta dalla macinazione dei semi della soia, appartiene alla famiglia delle “leguminose”, proviene dalla Cina dove già 5000 anni fà veniva coltivata per l’alimentazione umana. La soia insieme al riso, orzo, miglio e frumento è un vegetale prezioso e indispensabile.

Nei giorni odierni ne esistono diverse varietà, tra le più comuni c’è quella rossa, gialla e verde, utilizzate sia per l’alimentazione degli uomini sia come mangime per gli animali.Rispetto alle comuni farine di legumi, la farina di soia contiene amidi in quantità minori, questo la rende molto più digeribile.Tutte le persone che soffrono di diabete conoscono molto bene i benefici di questa pianta, pensate che il suo indice glicemico è pari a 25, mentre quello della farina di frumento arriva a 85. Ricchissima di proteine, presenta una composizione in amminoacidi essenziali completa rispetto agli altri legumi. “


Già la maturazione : quel passaggio fondamentale la cui errata interpretazione spinge,poi, all'uso

esagerato di acqua minerale nella fase di digestione delle pizze.


Poi vi sono gli ingredienti e i 'commenti', scelti con l'unico occhio possibile : la loro qualità.

“ Negli ultimi tempi- osserva Renzo Lupatin. Giornalista e presidente di Borghi d'Europa-, ci accade sempre più spesso di dover rinunciare a recensioni benevole. La pizza è un prodotto del made in Italy a tavola che non va maltrattato da pretesi acrobati o campioni del mondoi fasulli”.


“Un'ampia scelta di pizze per tutti i gusti, buona birra regionale alla spina e camerieri molto cordiali. “, recita una recensione che condividiamo appieno.


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno così inserito la Pizzeria San Remo nella

Via della Pizza, il Percorso Internazionale che propone un circuito capace di organizzare e promuovere itinerari d’informazione per mettere a confronto idee, progetti, capaci di seguire il filo logico della valorizzazione rispettosa degli equilibri sociali culturali e ambientali dei territori di riferimento.

Sono previsti incontri e stages di informazione nei territori , per raccontare a giornalisti e comunicatori le storie dei borghi e delle loro culture.

Ogni ‘tappa’ tocca i luoghi, le storie, i protagonisti della filiera agroalimentare.


Comunicare per esistere

https://comunicareperesistere.blogspot.com/2022/09/le-via-della-pizza-vittorio-veneto.html


Il Buon Vivere

https://ilbuonvivere.blogspot.com/2022/09/le-via-della-pizza-vittorio-veneto.html



venerdì 12 agosto 2022

La Via della Pizza – Alla Pizzeria da Renata, per una pizza del territorio : Borgo Levada


 


Avevamo conosciuto la Pizzeria da Renata alcuni anni orsono e la nostra visita ci aveva convinto ad

inserire la bella realtà familiare di Francesco e Agnese nei Percorsi de La Via della Pizza.


https://www.youtube.com/watch?v=TN3PR_4mTbw

Siamo ritornati per degustare una pizza 'identitaria', che Francesco e Agnese hanno dedicato a

Borgo Levada.


La storia di Levada


Sull'origine del toponimo sono state formulate due ipotesi. La prima gli dà il significato di "terra elevata" in riferimento agli antichi insediamenti fondati su sopraelevazioni al fine di ovviare alle frequenti inondazioni. La seconda, avanzata da Dante Olivieri, si riferisce all'esistenza di una strada romana di importanza secondaria che si trovava in posizione sopraelevata rispetto al territorio circostante; non è da escludere, d'altra parte, un riferimento alla medievale Callalta[2].


Storia

La vicinanza a Opitergium e i vari ritrovamenti archeologici proverebbero la presenza di insediamenti di epoca romana, mentre non si hanno testimonianze della più antica civiltà paleoveneta.


La caduta dell'Impero Romano e la decadenza di Oderzo misero fine all'organizzazione politica e sociale della zona, che venne ristabilita solo nel X secolo dalla Chiesa. Alla presenza di feudi, spesso detenuti dalle stesse gerarchie ecclesiastiche (patriarca di Aquileia, vescovo di Treviso, vescovo di Belluno), si aggiunse l'influenza di alcuni monasteri, in particolare le abbazie di Busco e Monastier.

Levada ebbe inoltre una certa importanza strategica come sede di un fortilizio degli Strasso. La famiglia è documentata sin dal XII secolo, quando il capostipite Traso riceveva in feudo la villa di San Bonifacio di Levada, allora avamposto di Treviso presso il confine con Oderzo. La costruzione è descritta in un documento del 1347: sorgeva su un dosso e si articolava in due torri, cerchie murarie e fossati alimentati dallo scolo Bidoggia.

Gli Strasso cominciarono a decadere a partire dal 1318, quando Cortesino, capitano della rocca di Cornuda, fu imprigionato da Cangrande della Scala e rilasciato dietro un lauto riscatto. Per poter pagare la grossa somma, la famiglia fu costretta a vendere diversi beni tra i quali, forse, una parte del castello. Nell'atto del 1347 si attesta infatti che Tommasino era riuscito a riottenere metà del fortilizio. Probabilmente l'edificio fu distrutto nel XV secolo ad opera della Serenissima che intendeva ridurre il sistema difensivo della terraferma che poteva esse.

La pizza utilizza le farine del Molino Bertolo, è interpretata come sempre : leggera e sottile, senza l'effetto cracker.

Borgo Levada propone la mozzarella, le olive taggiasche, la coppa arrosto, i pomodori secchi e origano.Un insieme gradevolissimo e , soprattutto, gustoso e digeribile.

Così va bene !


sabato 2 luglio 2022

La Via dei Norcini : la Puglia del Salumificio Cervellera e il Veneto del Salumificio Spader

 

La Via dei Norcini è lo speciale itinerario che Borghi d’Europa realizza per raccontarele storie dei maestri salumai, dalla Croazia alla Calabria.

“In questo viaggio del gusto – commenta Renzo Lupatin. Presidente dell’Associazione-,ci ha sempre accompagnato Emanuele Spader, nume tutelare del Salumificio Spader di Mosnigo 

(Treviso), che ci ha raccontato la storia e le caratteristiche delle eccellenze degli altri Paesi europei”.

Così, in Puglia, la scelta è stata quella di dar voce al capocollo di Martina Franca, segnatamente ai prodotti del Salumificio Cervellera.

“Conosciuto e apprezzato sin dal XVIII secolo in tutto il Regno di Napoli il capocollo è il salume più rappresentativo dell’antica arte norcina martinese. Prodotto artigianalmente con materie prime di qualità in un territorio fresco e ventilato, ricco di boschi di querce e profumata macchia mediterranea. Grazie al suo profumo intenso e il sapore delicato è uno dei salumi più apprezzati al mondo.Stagionatura: da 130 gg a 180 gg “

“Carne suina allo stato brado dei nostri boschi e allevamenti – raccointa Giuseppe Cervellera-. Il pezzo è la parte del collo superiore del maiale.

Come abbinarlo: Pane di Altamura con burrata di Andria e Capocollo

Alla vista è un Capocollo Intenso e fumè dalla fetta precisina di medio pezzatura, con grasso bianco e magro rosso scuro poco marezzato.Al naso esprime le noti dolci e pulite dalla concia e del vin cotto e soprattutto sentori di legno e fumo, intensi ma non invasivi. Sensazioni che tornano in bocca e si uniscono a buon pepe, carne stagionata e a una sapidità equilibrata. La struttura è tenace ma succosa e scioglievole. “

Nella degustazione che Borghi d’Europa ha dedicato all’incontro fra Puglia e Veneto, Emanuele Spader ha proposto un classico della propria produzione : il prosciutto cotto alla fiamma.

Il Prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Spader, è un prodotto aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche, legato a mano e cotto arrosto, confezionato in sottovuoto.

“La sua peculiarità – ha osservato Renzo Lupatin, presidente di Borghi d’Europa-, risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato del cotto e il profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche e di grigliato. Il prosciutto cotto Fiamma è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.”

Il Prosciutto viene sottoposto ad una fase aggiuntiva, oltre a quelle di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, anche di bruciatura a fiamma della cotenna.

“Questo rende il prodotto estremamente nero e dona un caretteristico gusto e profumo di affumicato e di grigliato.”

mercoledì 2 marzo 2022

La Via della Pizza : la Pizzeria Tre Stelle a Ogliano, nelle colline di Conegliano

 


Quando percorro la strada che unisce la località di Ogliano al centro di Conegliano, ogni volta non manco di farmi coinvolgere emozionalmente dalla bellezza del paesaggio collinare.

Si dirà, ci vuole poco.

E,invece, non è vero.

Il paesaggio è fatto di natura, cultura e persone.

Il motivo delle nostre visite a Ogliano ha un nome preciso : il ristorante pizzeria Tre Stelle.


La famiglia ha origine dalla Costiera Amalfitana, luogo, anch'esso, di bellezze e gusto senza pari.

Lo spostamento del locale dal centro di Conegliano alle colline, lo ha in un certo senso impreziosito, andando a valorizzare le risorse umane e professionali della famiglia.


"Il nostro locale – ci racconta Sara -, offre un ricco menù di oltre quaranta pizze rigorosamente stese a mano e cotte al forno a legna, come da antica tradizione. "


Così in un giorno qualsiasi, abbiamo avuto il piacere di degustare una pizza napoletana d'altri tempi,

semplicemente indescrivibile.


"La pizza napoletana- osserva Sara-, dalla pasta morbida e sottile, è la versione della pizza tonda preparata nella città di Napoli. Dal 5 febbraio 2010 è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita (STG) dell'Unione europea e nel 2017 l'arte del pizzaiuolo napoletano, di cui la pizza napoletana è prodotto tangibile, è stata dichiarata dall'UNESCO come patrimonio immateriale dell'umanità."


La nostra cucina offre inoltre insalatone, piatti veloci, carni e diversi tipi di vino della zona rinomata Prosecco DOCG Conegliano/Valdobbiadene. "


Mi confesso : alla Pizzeria Tre Stelle vengo anche per degustare gli spaghetti aglio olio e peperoncino.

"La pasta aglio, olio e peperoncino è un primo piatto tipico della città di Napoli, una ricetta facilissima, veloce e gustosa, ma che va fatta sempre a regola d’arte, poichè l’insidia delle dosi sbagliate degli ingredienti è sempre dietro l’angolo. Per realizzare gli spaghetti aglio, olio e peperoncino occorrono pochi ingredienti ma devono essere tutti di ottima qualità, a cominciare dall’olio che è il protagonista della ricetta. Le dosi di peperoncino e aglio sono importantissime, e vanno calibrate correttamente anche in base ai nostri gusti. La pasta deve essere saporita perché altrimenti sarebbe solo bollita, ma non deve neanche diventare immangiabile.

La pasta con aglio, olio e peperoncino è un piatto popolare e molto povero, ma anche saporito, e veniva preparata spesso per sfamare le famiglie nei periodi più complicati, e in cui entrava poco denaro.Un piatto buono e dal sapore inconfondibile, impreziosito anche con un tocco di colore dato da peperoncino e prezzemolo."